ipnosi
Il morbo di Crohn e la retto-colite ulcerosa ovvero
le malattie croniche infiammatorie intestinali (Inflamatory Bowel Disease – IBD)
colpiscono sempre più persone nel mondo occidentale.
Attualmente non si conoscono cure chirurgiche o con farmaci definitive.
Quindi la terapia mira al controllo dei sintomi, alla prevenzione delle ricadute ed al miglioramento della qualità della vita del paziente.
Essendoci, soprattutto nel morbo di Crohn, basi autoimmuni e genetiche,
la terapia di mantenimento avviene su più fronti.
Con i farmaci, attraverso una dieta equilibrata, ed un corretto stile di vita.
Per questo l’ipnosi è un valido aiuto per limitare lo stress ed aiutare le persone a gestire i sintomi e gli aspetti emotivi dovuti alla malattia.
Vediamo come funziona questo metodo.
Malattie intestinali malattie croniche infiammatorie, sistema immunitario e stress
Quando parliamo di malattie croniche infiammatorie intestinali
non possiamo non parlare di sistema immunitario.
Infatti le ricerche più recenti sembrano dimostrare che l’infiammazione intestinale
derivi da una reazione continua del sistema immunitario.
Ma perchè accade questo?
Il nostro sistema immunitario è una “macchina perfetta”, o quasi,
che individua le minacce (virus e batteri), le riconosce, le attacca e le elimina. Come?
Aumentando la temperatura dell’organismo in modo generale (febbre) o locale (infiammazione);
una volta che l’allarme è rientrato tutto si ripristina.
Il sistema immunitario quindi si comporta in maniera intelligente.
Una delle sedi più importanti del sistema immunitario si trova proprio nell’intestino,
nelle cosiddette placche di Peyer (dal nome dello studioso svizzero che le scoprì nel XVII secolo).
Nelle persone che presentano una IBD il processo infiammatorio nell’intestino
è presso chè costante a causa pare di una predisposizione genetica.
Sappiamo che intestino e cervello sono collegati attraverso gli ormoni neurotrasmettitori
che sono una sorta di “postini” che trasmettono informazioni dall’intestino al cervello e vice versa.
I neuroscienziati hanno quindi dimostrato che lo stress psicologico,
il malessere emotivo e l’ansia hanno un effetto sul sistema immunitario e sull’intestino.
In particolare ricerche svolte tra il 2001 ed il 2004 (Keicolt – Glasser e collaboratori) hanno dimostrato che lo stress psicologico in studenti universitari sotto esame abbassa la produzione di cellule del sistema immunitario chiamate CD3, CD4 e CD8 che sono la nostra prima difesa contro i batteri intestinali. Altri ricercatori (Drossman e collaboratori, 2006; Tanaka e collaboratori, 2011) hanno messo in evidenza che ormoni che vengono prodotti durante le fasi di stress, come l’istamina H1, sono strettamente coinvolti con la reazione immunitaria intestinale e quindi con l’aumento dell’infiammazione.
Ipnosi, malattie croniche infiammtorie intestinali e sistema immunitario
Keicolt – Glasser e collaboratori nella loro ricerca hanno inoltre confrontato 3 gruppi di studenti: il primo veniva semplicemente monitorizzato con analisi del sangue, il secondo svolgeva una terapia di sostegno psicologico per gestire lo stress mentre il terzo venne trattato con una terapia tramite ipnosi per gestire lo stress. I risultati dimostrarono che il gruppo sottoposto ad ipnosi aveva una minore riduzione delle cellule del sistema immunitario intestinale. Altre ricerche (Keefer e Keshavarzian, 2007) hanno dimostrato che l’ipnosi è efficace nel migliorare la qualità della vita di pazienti con il morbo di Crohn e la retto – colite ulcerosa, estendendo i risultati di Whorwell (1984 – 2006) che già ne aveva dimostrato l’efficacia nella cura del colon irritabile.
Ma come funziona l’ipnosi in questi casi?
- Il primo scopo è creare uno stato di benessere intestinale attraverso il rilassamento psicofisico che, grazie all’ipnosi, è molto più profondo rispetto ad altre tecniche.
- Il secondo scopo è stimolare e sviluppare le risorse mentali di modo da poter gestire al meglio lo stress derivato da situazioni esterne.
- Il terzo scopo è gestire in maniera efficace l’ansia e la depressione che possono essere associate allo stato di malattia. Dobbiamo infatti pensare alla diffcile condizione psicologica delle persone colpite da malattie croniche infiammatorie intestinali che si vedono indebolite dai sintomi e che sanno che dovranno convivere con il loro stato di malattia.
- Infine è possibile risolvere eventuali disturbi psicologici (ansia, depressione o difficoltà emotive) che possono influire negativamente sui sitnomi.
Per approfondire Modelli di Cambiamento – Psicosomatica
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